Amantea Giuseppe

NOME AMANTEA GIUSEPPE
PERIODO XX secolo d.C.
LUOGO E DATA DI NASCITA Grimaldi,  24 marzo 1885
LUOGO E DATA DI MORTE Roma, 6 settembre 1966
OPERE – Epilessia di Amantea
– A proposito dell’azione del curaro applicato direttamente sui centri nervosi: Risposta al prof. G. Pagano
– Ricerche sulla secrezione spermatica
– Sulla capacità della fibrina e dell’elastina di fissare l’erepsina
– Su un nuovo metodo di cura delle lesioni da solfuro di etile biclorurato (yprite)
– Sul rapporto fra centri corticali del giro sigmoideo e sensibilità cutanea nel cane
– Un estesiometro semplice e pratico
– Sul valore nutritivo del cosiddetto grano cintato o bianconato
– Fisiologia e fisiopatologia della lattazione
BIBLIOGRAFIA Gallo F., I Grandi Medici calabresi da Alcmeone a Dulbecco, Cosenza 2013
Grisolia L., Dizionario dei Calabresi nel mondo, Roma 1965.Foto e citazioni su Il giardino di Esculapio, 1955, n. 4, p. 46
Petrassi A., L’Ospedale dell’Annunziata e i grandi medici calabresi, Castrolibero (CS) 2005

BIOGRAFIA

Studiò presso il Liceo Classico B. Telesio.
Si trasferì con la famiglia a Roma e nel 1910 conseguì con pieni voti la laurea in Medicina con una tesi sperimentale di fisiologia che gli valse l’assegnazione del premio Girolami.
Fece parte dell’Istituto di Fisiologia Umana diretto dal Prof. Luigi Luciani, in qualità di assistente.
A Roma potè seguire le ricerche portate avanti in campo neurologico da Silvestro Baglioni, divenendo famoso per la cosiddetta “epilessia di Amantea”, un tipo di epilessia sperimentale di origine  chimica, indotta tramite stimolazione con la stricnica della corteccia cerebrale.
Altro merito di Amantea fu l’aver notato che, mantenendo costanti dei parametri sperimentali, non in tutti gli animali sottoposti a stimolazione, era possibile indurre attacchi di epilessia. Da qui la teoria che per avere una crisi epilettica fosse necessaria anche una predisposizione costituzionale individuale dell’animale.
Dal 1915 al 1919, prestò servizio come medico nel XIII Corpo d’Armata e fu insignito della Croce di Guerra.
Nel 1925 divenne Professore di Fisiologia Sperimentale dell’Università di Messina e nel 1930 Professore Ordinario di Chimica Biologica e di Fisiologia Umana dell’Università di Roma.
Fu socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dell’Accademia Cosentina.
Fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Scuola dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel 1955 divenne Professore Emerito della Facoltà di Medicina di Roma.
Si interessò alla fisiologia della riproduzione, studiando i processi della spermatogenesi, la funzione della prostata e delle vescichette seminale e inventando la prima vagina artificiale.
Contribuì, inoltre, ai procedimenti di fecondazione artificiale in ambito zootecnico.
Fu tra i primi a studiare i fattori vitaminici e i problemi relativi a iponutrizione, digiuno e rialimentazione e fu tra i primi a formulare l’ipotesi di “fame specifica”, ovvero l’esistenza di meccanismi nervosi centrali capaci di promuovere  un comportamento dell’individuo orientato verso la preferenza e la ricerca di specifici alimenti in quel momento necessari all’organismo.