Giara per Anaerobiosi. Glaswerk Wertheim. Anni ’60.

Essiccatore in vetro con piatto in porcellana con fori e tappo con rubinetto.

La giara veniva utilizzata per la proliferazione di organismi anaerobici, che venivano posizionati in una vaschetta posta sopra il piatto in porcellana.

Al di sotto del piatto, si collocava una candela accesa e, una volta chiusa la giara con il coperchio, la fiamma bruciava l’ossigeno, creando l’ambiente adatto allo sviluppo dei batteri.

 

(Laboratorio di Microbiologia – Università Magna Graecia di Catanzaro)