NOME | MIRAGLIA BIAGIO G. |
PERIODO | XIX secolo d.C. |
LUOGO E DATA DI NASCITA | Rovito (CS), 21 agosto 1814 |
LUOGO E DATA DI MORTE | Napoli, 14 marzo 1885 |
OPERE | Su le febbri periodiche pensamenti patologico-pratici Trattato di frenologia: applicata alla medicina, alla giurisprudenza criminale, alla educazione, alla morale, alla filosofia, alle belle arti: con atlante di figure Tragedie Messalina Il Corsaro I martiri di Cosenza |
BIBLIOGRAFIA | Almanacco Calabrese 1952 Atti della 7° adunanza degli scienziati italiani tenuta in Napoli, pp. 65, 80, 119, 134, 157-158, 248 Catapano V. D., Le reali case de’ matti nel Regno di Napoli, Napoli 1986 Droscher A., Le facoltà medico-chirurgiche italiane (1860-1915), Bologna 2002, p. 171 Gallo F., I Grandi Medici calabresi da Alcmeone a Dulbecco, Cosenza 2013 Miraglia B. jr., Un alienista patriota, Biagio Miraglia nel cinquantenario della sua morte, Milano 1936 Pazzini A., La Calabria nella storia della medicina, Roma 1952 Puca A., Enselmi C., L’ospedale psichiatrico S. Maria Maddalena (già real manicomio) di Aversa. Cenni storici, in Rassegna di neuropsichiatria, IX (1955), pp. 11 ss. Salomone G., Arnone R., La nosografia psichiatrica italiana prima di Kraepelin, in Giornale italiano di psicopatologia, 2009, vol. 15, 1, pp. 75-88 |
BIOGRAFIA
Medico, psichiatra, patriota e letterato.
Fondatore della prima rivista di neuropsichiatria: Annali Frenopatici Italiani.
Fu il primo Titolare di un corso di Clinica delle Malattie Mentale all’Università di Napoli.
Figlio di Nicola Miraglia, Magistrato della Corte Criminale,e Teresa Peluso.
A causa del lavoro del padre, la prima fase dei suoi studi fu discontinua, fino a quando a 15 anni non venne mandato a Napoli per completare l’istruzione superiore.
Si laureò nel 1837 in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli.
Si dedicò alle malattie mentali.
Nel 1842 fu assunto come medico al Reale Monotrofio di Aversa, dove diresse il primo periodo psichiatrico italiano, il Giornale medico-storico-statistico del reale mortrofio del Regno delle Due Sicilie per la parte citeriore al Faro, che iniziò la pubblicazione nel 1843 raccogliendo le osservazioni cliniche raccolte nell’istituto.
Nel 1848, in seguito alla pubblicazione del poema I martiri di Cosenza, che raccontava le gesta dei fratelli Bandiera, fu destituito dall’incarico ospedaliero e imprigionato nel carcere di Aversa, per poi essere condannato nel 1851 a dieci anni di reclusione, pena condonata per indulgenza del Sovrano.
Non essendogli subito consentito di riprendere il suo posto nel manicomio, si dedicò alla ricerca, dando alla luce le sue maggiori opere scientifiche e interessandosi alla progettazione di un manicomio femminile, cui ne tracciò le linee nel Programma di un manicomio modello italiano seguito dall’applicazione dei precetti del programma alle riforme del R. Monotrofio di Aversa, proposta nel 1861 al Parlamento nazionale.
Divenne Direttore della Real Casa dei Matti di Aversa e nel 1861 diede vita alla Società frenopatica italiana, di cui fu presidente.
Nel 1862 divenne Professore di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali all’Università di Napoli.
Nel 1869 lasciò la direzione dell’ospedale di Aversa e poco dopo fondò il manicomio di Nocera e ne divenne consulente, incarico che lasciò nel 1884.